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Hogwarts a Lecce: guida alle biblioteche (parte 2)

Il filo magico che unisce Hogwarts a Lecce continua a dipanarsi. Per leggere la prima parte di questa serie, clicca qui. In questo articolo vi presenterò due splendide biblioteche a Lecce, da visitare prima di tutto da un punto di vista estetico e architettonico.

  • Ex monastero degli Olivetani

Questa biblioteca si trova in un posto inusuale: all’interno di un ex monastero, vicino al cimitero monumentale di Lecce. Inoltre, i chiostri del monastero-biblioteca sono collegati alla adiacente chiesa dei SS Nicolò e Cataldo. Tuttavia, non c’è nulla di tenebroso nella sua atmosfera! Anzi, direi che l’edificio emana un’atmosfera da college inglese che a mio parere concilia lo studio e gli dona una certa estetica. L’ex monastero, un tempo sede dei monaci Olivetani, oggi appartiene all’Università del Salento ed è attualmente sede del dipartimento di storia, con aule ed uffici dei professori.

Appena entrata nel monastero, sono rimasta affascinata dall’architettura, che mi ha subito ricordato gli interni di Hogwarts e le università di Oxford e Cambridge, dove sono girate alcune scene dei film. Chi, tra i fan di Harry Potter, non ha fantasticato almeno una volta di poter frequentare Hogwarts, pensando che lì forse studiare sarebbe stato più piacevole, così immersi in quell’atmosfera di antica sapienza? Io sono sono tra quelle persone. Insomma, vi lascio qualche foto, così potete giudicarne la somiglianza, almeno per quanto riguarda le vibes.

L’ex-monastero degli Olivetani vale la pena di essere visitato prima di tutti come turisti, e poi come studenti. La sala lettura si trova al primo piano: è un lungo corridoio dall’arredamento male assortito: divanetti e poltroncine, scrivanie e tavolini rotondi… Una volta lessi (fonte attendibile: catalogo Ikea) che quando la tavola è circondata da sedie di colori e tipologia diversa, il senso di convivialità aumenta, e mi trovo molto d’accordo: il poter scegliere la propria postazione di studio in base a come si preferisce in quel momento (più serio o più spaparanzato) aumenta la voglia di fare. Inoltre, dalla sala lettura si può accedere alla terrazza del monastero, dove godersi una meritata pausa sullo sfondo e del cimitero vicini. Ripeto: nient’affatto macrabro. Direi più… catartico!

Terrazza. Sullo sfondo, campanile e cupola della chiesa dei SS Nicolò e Cataldo
  • Biblioteca Bernardini (all’interno dell’ex Convitto Palmieri)

Questa biblioteca è la chiudifila, ma soltanto perché l’ho scoperta troppo tardi, purtroppo! L’ex Convitto Palmieri è un edificio storico con un grande cortile antistante, fiancheggiato su tre lati da un colonnato che ne da un magnifico aspetto classicheggiante. All’interno si trovano una serie di spazi sia a cielo aperto (per riposarsi seduti a dei colorati tavolini), sia al chiuso, che ospitano delle mostre, come quella dedicata all’evoluzione della stampa in cui poter ammirare vecchie presse e i primi Macintosh.

Il cortile esterno

Ricordo in modo vivido il momento in cui ho scoperto la biblioteca Bernardini. Il Convitto ospita regolarmente festival e manifestazioni, e con un’amica quel giorno ero andata a vedere il festival del fumetto. Non essendoci mai stata, la mia amica mi ha guidato per un breve tour, dicendomi che, se avevo adorato la biblioteca degli Olivetani, allora questa mi sarebbe piaciuta ancora di più. Quindi, hype alle stelle… e le mie aspettative non sono state deluse, anzi direi ampiamente superate!

Biblioteca Bernardini

Mi pareva di essere entrata nella biblioteca di Hogwarts che tante volte avevo visto sullo schermo, con gli scaffali dall’aspetto antico colmi di libri e busti di personaggi importanti che osservavano gli studenti intendi a studiare. Entrando in questa biblioteca ci si sente in soggezione, perché si percepisce più che in qualsiasi altro luogo la necessità di fare assoluto silenzio. Forse non è la biblioteca più adatta per studiare regolarmente, ma se si cerca una particolare concentrazione, e se volete immergevi in atmosfera hogwartsiana, dovete assolutamente farci un salto.

Qui si conclude il nostro magico viaggio! Adesso tocca a voi: durante il prossimo viaggio in Puglia, dedicate una sosta in queste due splendide biblioteche e raccontatemi le vostre impressioni!

Alessia

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Hogwarts a Lecce: guida alle biblioteche (parte 1)

L’ultimo anno di magistrale l’ho vissuto a Lecce (Puglia, per chi non lo sapesse) frequentando l’Università del Salento e vivendo la mia prima esperienza da fuorisede. Un netto cambiamento, se penso che, invece, il primo anno della magistrale l’avevo vissuto in camera mia, causa Covid. Non ero mai stata a Lecce prima di allora, e mi ha letteralmente ammaliato. Sin dai primi giorni ho preso l’abitudine di passeggiare senza meta per la città, confondendomi tra i turisti, sedendomi al bar in solitaria a leggere e scoprendo ogni angolo, rigorosamente a piedi. Di solito, non esco senza una meta (perché non saprei dove andarmene) e difatti ogni volta che tornavo a casa mia rimpiangevo quel senso di “libertà” che vivevo a Lecce: nel mio paese non riuscivo a lasciarmi andare a questa spontaneità – non so se a qualcun altro è capitata la stessa sensazione. A Lecce c’era semplicemente un’atmosfera diversa.

E così, mossa anche dalla ricerca di luoghi dove poter studiare e sfuggire alla mia camera doppia in studentato, ho scoperto il fantastico mondo delle biblioteche di Lecce, di cui mi sono innamorata. Ecco le biblioteche che mi hanno accolto durante le sessioni, nei momenti di solitudine e di compagnia: un tassello importante della mia esperienza da fuorisede. (Non scriverò gli indirizzi, perché siamo nel 21esimo secolo e tutti usano Google Maps).

  • Studium 2000

Soltanto a sentirne il nome, non vi ispira? E’ stata la mia prima biblioteca, la più vicina al mio studentato. Vista dall’esterno, ammetto che l’aspetto non è dei migliori: quel grigio cementizio, un po’ scrostato… sembra una fabbrica abbandonata. Ma il proverbio dice: mai giudicare un libro dalla copertina, e forse tutti gli sforzi estetici che non hanno fatto per i rivestimenti, li hanno invece dedicati agli interni. Il nome Studium 2000 sembra un mix di antichità e futurismo, e appena superato l’ingresso la struttura sembra un po’ più carina
Studium 2000 è un grande complesso che ospita aule, sale conferenze e uffici dei professori. Il cortile principale è fiancheggiato da due porticati: sotto il porticato di destra ci sono dei tavoli per studiare all’aperto quando è bel tempo (ma nessuna presa elettrica).

L’edificio dall’aspetto neoclassico, visibile in foto sulla destra con tanto di colonne e timpano, è un’aula studio al piano terra con una 20ina di postazioni. Intorno a quest’aula bazzica spesso una bella gatta calico (da me soprannominata Pittula il primo giorno che la vidi) e la sua passione è quella di sdraiarsi sui davanzali delle finestre di quest’aula: così, se studierete qui, spesso la vedrete in controluce, come un Patronus a proteggere il vostro studio. In realtà, la caratteristica di Studium 2000 è proprio la presenza di gatti che sonnecchiano nel cortile e cercano carezze dagli studenti in sessione, poiché questa biblioteca è adiacente al parco Belloluogo. Quindi, bonus per i gatti!

L’edificio dall’aspetto più moderno sulla sinistra, invece, è la Biblioteca Interfacoltà, chiamata più semplicemente “Studium”: la biblioteca si trova al primo piano, mentre il piano terra ospita la portineria e un museo. Finalmente, dunque, potrò chiarire il significato del titolo di questo articolo: Tenete d’occhio le scale, a loro piace cambiare

Questa è stata la prima cosa che ho pensato quando sono entrata a Studium: sembrava proprio quella scena della Pietra Filosofale! Una biblioteca di tre piani, con grandi scale a vista, scaffali zeppi di libri, e tra uno scaffale e l’altro i tavoli per studiare. Consiglio: il piano terra è il più silenzioso e ci si sente un po’ “esposti”, mentre ai piani superiori i tavoli sono disposti al riparo tra le librerie, quindi i rumori sono attutiti (c’è un più privacy e si può chiacchierare senza occhiatacce). Ogni tavolo ha a disposizione le prese. In generale, è una biblioteca molto silenziosa e quando ne uscirete, vi sentirete come se usciste da una bolla ovattata per tornare a sentire tutti i rumori del mondo esterno.

PS. Questa è una biblioteca dell’Università del Salento. Al momento non è necessaria la prenotazione, perché i posti sono sempre sufficienti, tuttavia all’ingresso si firma un registro con nome e matricola (momento “giuro solennemente di non avere buone intenzioni”: in generale penso che nessuno vi impedirà l’accesso, quindi andate a studiare lì se ne avete voglia!)

Dato che per questa biblioteca mi sono dilungata molto, penso che dividerò questa tematica in almeno due articoli. Le prossime biblioteche di cui vi parlerò sono due chicche, da visitare non solo per studiare, ma soprattutto per ammirarle!
Alla prossima puntata,

Alessia

Per la seconda parte di questo tour, clicca qui.