Una locandina appiccicata alla macchinetta del caffè, tanto che mi ci è voluto un po’ per notare quello strano omino in punta di piedi su una stilografica, e sotto la parola: Scriviamoci.
Scrivere a se stessi mi ha sempre incuriosita (soprattutto dopo aver visto la puntata di HIMYM in cui Marshall ritrova una lettera scritta da giovane per il se stesso adulto) perché adesso che sono più cosciente delle mie scelte (nel senso che ricordo di aver fatto cose – al contrario dell’infanzia), riesco a realizzare meglio dove ho sbagliato e in cosa sono migliorata.
O in cosa spero di migliorare.
Inventa una situazione in cui, tra qualche anno, mettendo in ordine le tue cose, troverai un oggetto della tua adolescenza. Prendi spunto da questo episodio per riflettere su come sei ora e su come potresti diventare.
Così ho iniziato a lavorare, scavando tra biglietti d’ingresso ai musei e carte d’imbarco, senza trovare una vera e propria ispirazione, fino a quando non ho realizzato che forse qui non si trattava di ciò che sarei voluta diventare in futuro, ma di quello che avrei potuto imparare dal mio modo di essere al presente.
Queste rivelazione, giusta o sbagliata che sia stata, mi ha indicato la direzione in cui procedere: a questo punto, non restava che aspettare che venissero pubblicati i risultati!
Sabato 14 maggio: era il mio ultimo giorno a Valencia e mi trovavo sul terrazzo dell’hotel, unico punto in cui, per qualche coincidenza divina, c’era una mezza tacca di wi-fi.
“… presso il Salone Internazionale del Libro di Torino …”
” … presentato in anteprima il diario Scriviamoci 2016/2017 …”
“… questi gli autori dei racconti …”
E verso la fine della lista, in neretto, spunta il mio nome.
Sono stata costretta a leggerlo due, tre volte perché quasi non ci credevo – magari si trattava di qualcuno con un nome troppo simile al mio, come San Tommaso 😷
Alla fine mi sono arresa: ero proprio io – scelta tra settecento e più testi. Un mio lavoro, pubblicato per la prima volta! In quel momento, mi è sembrato di vedere un po’ più chiaramente la strada che vorrei percorrere.
“… l’avventura del Premio Scriviamoci non termina qui …”
Adesso mi tocca aspettare l’8 luglio, in occasione del Premio Strega, per scoprire chi tra i dodici finalisti verrà premiato. L’8 luglio, però, è ancora lontano: per adesso mi godo la sensazione di poter leggere quel mio nome in neretto!
Alessia xx
(trovate qui il sito della Fondazione Bellonci, che ha orgnizzato il Premio, e tutti i nomi dei finalisti)
veniale: che può essere perdonato