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A contestare Piero Angela

«L’omosessualità non è una malattia […] ma la malattia è l’omofobia, e alla base di questo ci sono le stesse molle che aizzavano i nazisti»

Non credo  (non posso credere) che l’omofobia sia una malattia, perché questa definizione la giustificherebbe. La mia solita vena critica è impaziente: lasciatemi spiegare!

Se l’omofobia fosse una malattia, potremmo giustamente paragonarla ad altre fobie, come l’idrofobia, l’acluofobia, l’ofidiofobia – che sono tutte valide e hanno ragioni per esistere: senza saper nuotare si può affogare, nel buio può nascondersi un pazzo maniaco e anche un serpente velenoso può uccidere.

Al contrario l’omofobia non è una fobia: gli omosessuali non sono più criminali o più indecenti degli etero, non sono velenosi e non mordonoSarebbe quasi più sensato parlare della generica paura delle persone: un’esasperazione, certo, ma guardando in faccia la realtà, non mi sembra una cosa tanto ingiustificata.

L’omosessualità non è una malattia contagiosa da scansare: ho paura dell’ebola, perché ha ucciso e continua a farlo. Essere gay non ha mai ucciso nessuno – ah, no, scusate.

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«Alla base di tutto c’è sempre un problema culturale […] per questo la migliore prevenzione ha un solo nome: educazione» e un po’ salvano la discussione.

Mi piacciono le parole, soprattutto quelle giuste e ho capito quello che intendeva fare il professor Jannini: una frase ad effetto proprio niente male. Nella mia mente, gli ho anche dato una pacca sulla spalla, ma bisogna stare attenti alle definizioni: se l’omofobia fosse realmente una malattia, quante violenze sarebbero tecnicamente scusate davanti alla legge?

In un processo, ci si potrebbe appellare allo stato di infermità mentale, ottenendo delle attenuanti – in verità dando una giustificazione all’intolleranza e al pregiudizio.

La mia immaginazione corre troppo? Spero di sì e spero perdonerete questo mio discorso esasperato. A proposito di fobie, avete mai sentito parlare di eterofobia?

Alessia xx

acluofobia: paura dell’oscurità e del buio

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Eterofobia: una spiegazione

Tralasciando l’identità religiosa dell’assassino del Pulse di Orlando, è comunque impossibile negare che dietro le sue azioni ci sia stata una convinta omofobia.

Cosa è l’omofobia? Più che di paura, si tratta dell’avversione nei confronti di omosessuali, bisessuali e transessuali, ovvero di chiunque non sia attratto (esclusivamente o biologicamente) dal sesso opposto.

In ogni caso, è una verità socialmente accettata che la comunità lgbt+ non sia più indecente o più criminale di quanto lo siano gli eterosessuali.

L’omofobia è quindi una discriminazione, dettata dai pregiudizi e dall’eteronormatività.

Cosa è l’eteronormatività? La credenza che esistano solo due generi (maschile e femminile) e che l’unico orientamento sessuale possibile sia l’eterosessualità.

Alla luce dei fatti di Orlando mi sono chiesta se non fosse più logico parlare di eterofobiadato che è la comunità lgbt+ a vedersi negare alcuni diritti e ad essere attaccata con le parole e con le azioni.

A quanto pare, la parola eterofobia esiste – non ufficialmente e non sui dizionari – ma il significato che le è stato attribuito non mi ha totalmente convinto.

Sul piano etimologico indica la paura di chi è diverso, ma questo concetto è già espresso dalla xenofobia, la paura dello straniero, di colui che ha una cultura e uno stile di vita diverso dal nostro.

Si potrebbe considerare l’eterofobia come l’opposto dell’omofobia, quindi come l’avversione nei confronti degli eterosessuali in quanto tali, ma ciò porterebbe ancora una volta a una discriminazione, piuttosto che a una vera e propria paura.

Cosa è l’eterofobia? E’ la paura degli eteronormativi, ovvero di coloro che non concepiscono e non tollerano le diverse identità sessuali e di genere, ed esprimono tale intolleranza con violenza verbale e fisica.

L’eterofobia è un’invenzione?

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Dopo la strage di Orlando di certo non saranno gli etero ad aver paura di essere fucilati a tradimento durante una festa.

Alessia xx
(trovate qui una definizione più specifica dell’eterofobia secondo il mio parere)

mahrokh: (persiano) letteralmente “viso di luna”, un complimento usato principalmente per le donne, dove la luna rappresenta il più alto livello di bellezza

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Eterofobia

L’eterofobia è la paura di condividere la propria non-eteronormatività con gli eterosessuali perché questi potrebbero rivelarsi eteronormativi.

E’ aver paura di confidare dubbi riguardo la propria identità sessuale o di genere perché gli etero potrebbero sminuirli come «solo una fase».

E’ aver paura di chiedere opinioni riguardo questioni lgbt+ perché gli etero potrebbero essere contrari a ciò che tu ritieni un diritto.

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E’ aver paura di dichiararsi omosessuale, bisessuale, transessuale, pansessuale o asessuale perché gli etero potrebbero iniziare a trattarti diversamente.

E’ aver paura di dimostrare pubblicamente la propria attrazione non-eteronormativa perché gli etero potrebbero condannare la tua natura.

E’ andare in un gay club, dove non dovresti aver paura di nessuna delle cose precedenti, e aver paura che un eternormativo mentalmente instabile possa aprire il fuoco e massacrare degli innocenti.

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Ma l’eterofobia nel nostro vocabolario ancora non esiste.

Alessia xx
(ho spiegato qui il perché dell’eterofobia)

eteronormatività: la credenza che esistano solo due generi (maschile e femminile) e che l’unico orientamento sessuale possibile sia l’eterosessualità.

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La complicata vita degli etero

tumblr_nhcmtjEgyk1s3dngxo3_1280L’amicizia tra uomo e donna ha tutte le possibilità di esistere. C’è un unico problema: non è quello a cui siamo socialmente abituati. Non fraintendetemi, questo tipo di amicizia esiste eccome, ma è molto spesso accompagnata da un’aura di malizia tutt’altro che involontaria.

Non importa quale sia il vostro genere, basta che portiate con voi un rappresentante del sesso opposto e in men che non si dica vostra madre, un parente qualsiasi, anche il tizio che abita sotto di voi di cui non sapete nemmeno il nome, penserà che si tratti della vostra Anima Gemella.

Se le allusioni possono in alcuni casi essere lusinghiere, in altre situazioni sono profondamente snervanti perché per l’amor del cielo, lasciatemi vivere una semplice amicizia senza farvi film mentali! Dopo un po’ di tempo – dopo che vi avranno estratto a forza la cronistoria del vostro fantomatico partner – lasceranno perdere, ma credete che in questo modo abbiano imparato?

Il problema sta nel fatto che la società non è abituata a svincolare l’abbinamento uomo/donna dall’attrazione sessuale, perché evidentemente un individuo x, dotato di gameti femminili, non può che essere attratto dall’individuo y che le sta di fronte, dotato di gameti maschili.

In fondo al pontile si trovava la guida che li avrebbe condotti al rifugio segreto.
«Assomigli sempre più a tuo padre» ridacchiò quello, aprendo le braccia. Poi adocchiò la sconosciuta oltre le sue spalle «Non sapevo avessi già preso moglie!»
«Moglie? Ah, niente affatto» ribatté lei «noi siamo … »
«Amici»
«Compagni»
«Diciamo conoscenti»
«Giusto»

(esempio di un dialogo molto comune nelle storie alla “odi et amo”. nonostante vada matta per queste storie, non si può negare quanto sia evidente la conclusione per i due personaggi, sin da queste poche battute)

Se a impedire l’amicizia tra uomo e donna è la semplice attrazione fisica, come la mettiamo con chiunque non sia eterosessuale? Tanto per fare un esempio, i bisessuali: mai incontrate persone con così pochi amici!

Anche tra gay e tra lesbiche c’è un’innegabile attrazione fisica, ma ciò non rende l’amicizia con lo stesso sesso meno valida agli occhi della società. Né a vostra madre, al parente qualsiasi, al tizio che abita sotto di voi di cui non sapete nemmeno il nome, passerà per la mente come prima ipotesi che abbiate una fantomatica relazione con quell’amico del vostro stesso genere che vi portate sempre dietro.

Le relazioni omosessuali valgono tanto quanto quelle eterosessuali. Di conseguenza, se le amicizie tra lo stesso sesso sono possibili, pur ammesso il “rischio” di un coinvolgimento amoroso, cosa c’è di diverso nelle amicizie tra generi opposti?

Bisogna normalizzare il concetto che l’attrazione amorosa e/o fisica non esiste solo nel binomio uomo/donna. A questo punto ci sono solo due possibilità: non stringere alcuna amicizia perché non importa il tuo orientamento, tu potresti innamorarti di me in qualsiasi momento. Oppure, capire che tra chiunque un’amicizia può nascere, cambiare o più semplicemente rimanere tale.

Alessia xx

panacea: rimedio portentoso