L’ultimo anno di magistrale l’ho vissuto a Lecce (Puglia, per chi non lo sapesse) frequentando l’Università del Salento e vivendo la mia prima esperienza da fuorisede. Un netto cambiamento, se penso che, invece, il primo anno della magistrale l’avevo vissuto in camera mia, causa Covid. Non ero mai stata a Lecce prima di allora, e mi ha letteralmente ammaliato. Sin dai primi giorni ho preso l’abitudine di passeggiare senza meta per la città, confondendomi tra i turisti, sedendomi al bar in solitaria a leggere e scoprendo ogni angolo, rigorosamente a piedi. Di solito, non esco senza una meta (perché non saprei dove andarmene) e difatti ogni volta che tornavo a casa mia rimpiangevo quel senso di “libertà” che vivevo a Lecce: nel mio paese non riuscivo a lasciarmi andare a questa spontaneità – non so se a qualcun altro è capitata la stessa sensazione. A Lecce c’era semplicemente un’atmosfera diversa.
E così, mossa anche dalla ricerca di luoghi dove poter studiare e sfuggire alla mia camera doppia in studentato, ho scoperto il fantastico mondo delle biblioteche di Lecce, di cui mi sono innamorata. Ecco le biblioteche che mi hanno accolto durante le sessioni, nei momenti di solitudine e di compagnia: un tassello importante della mia esperienza da fuorisede. (Non scriverò gli indirizzi, perché siamo nel 21esimo secolo e tutti usano Google Maps).
- Studium 2000
Soltanto a sentirne il nome, non vi ispira? E’ stata la mia prima biblioteca, la più vicina al mio studentato. Vista dall’esterno, ammetto che l’aspetto non è dei migliori: quel grigio cementizio, un po’ scrostato… sembra una fabbrica abbandonata. Ma il proverbio dice: mai giudicare un libro dalla copertina, e forse tutti gli sforzi estetici che non hanno fatto per i rivestimenti, li hanno invece dedicati agli interni. Il nome Studium 2000 sembra un mix di antichità e futurismo, e appena superato l’ingresso la struttura sembra un po’ più carina
Studium 2000 è un grande complesso che ospita aule, sale conferenze e uffici dei professori. Il cortile principale è fiancheggiato da due porticati: sotto il porticato di destra ci sono dei tavoli per studiare all’aperto quando è bel tempo (ma nessuna presa elettrica).

L’edificio dall’aspetto neoclassico, visibile in foto sulla destra con tanto di colonne e timpano, è un’aula studio al piano terra con una 20ina di postazioni. Intorno a quest’aula bazzica spesso una bella gatta calico (da me soprannominata Pittula il primo giorno che la vidi) e la sua passione è quella di sdraiarsi sui davanzali delle finestre di quest’aula: così, se studierete qui, spesso la vedrete in controluce, come un Patronus a proteggere il vostro studio. In realtà, la caratteristica di Studium 2000 è proprio la presenza di gatti che sonnecchiano nel cortile e cercano carezze dagli studenti in sessione, poiché questa biblioteca è adiacente al parco Belloluogo. Quindi, bonus per i gatti!


L’edificio dall’aspetto più moderno sulla sinistra, invece, è la Biblioteca Interfacoltà, chiamata più semplicemente “Studium”: la biblioteca si trova al primo piano, mentre il piano terra ospita la portineria e un museo. Finalmente, dunque, potrò chiarire il significato del titolo di questo articolo: Tenete d’occhio le scale, a loro piace cambiare…


Questa è stata la prima cosa che ho pensato quando sono entrata a Studium: sembrava proprio quella scena della Pietra Filosofale! Una biblioteca di tre piani, con grandi scale a vista, scaffali zeppi di libri, e tra uno scaffale e l’altro i tavoli per studiare. Consiglio: il piano terra è il più silenzioso e ci si sente un po’ “esposti”, mentre ai piani superiori i tavoli sono disposti al riparo tra le librerie, quindi i rumori sono attutiti (c’è un più privacy e si può chiacchierare senza occhiatacce). Ogni tavolo ha a disposizione le prese. In generale, è una biblioteca molto silenziosa e quando ne uscirete, vi sentirete come se usciste da una bolla ovattata per tornare a sentire tutti i rumori del mondo esterno.
PS. Questa è una biblioteca dell’Università del Salento. Al momento non è necessaria la prenotazione, perché i posti sono sempre sufficienti, tuttavia all’ingresso si firma un registro con nome e matricola (momento “giuro solennemente di non avere buone intenzioni”: in generale penso che nessuno vi impedirà l’accesso, quindi andate a studiare lì se ne avete voglia!)
Dato che per questa biblioteca mi sono dilungata molto, penso che dividerò questa tematica in almeno due articoli. Le prossime biblioteche di cui vi parlerò sono due chicche, da visitare non solo per studiare, ma soprattutto per ammirarle!
Alla prossima puntata,
Alessia
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