Tralasciando l’identità religiosa dell’assassino del Pulse di Orlando, è comunque impossibile negare che dietro le sue azioni ci sia stata una convinta omofobia.
Cosa è l’omofobia? Più che di paura, si tratta dell’avversione nei confronti di omosessuali, bisessuali e transessuali, ovvero di chiunque non sia attratto (esclusivamente o biologicamente) dal sesso opposto.
In ogni caso, è una verità socialmente accettata che la comunità lgbt+ non sia più indecente o più criminale di quanto lo siano gli eterosessuali.
L’omofobia è quindi una discriminazione, dettata dai pregiudizi e dall’eteronormatività.
Cosa è l’eteronormatività? La credenza che esistano solo due generi (maschile e femminile) e che l’unico orientamento sessuale possibile sia l’eterosessualità.
Alla luce dei fatti di Orlando mi sono chiesta se non fosse più logico parlare di eterofobia, dato che è la comunità lgbt+ a vedersi negare alcuni diritti e ad essere attaccata con le parole e con le azioni.
A quanto pare, la parola eterofobia esiste – non ufficialmente e non sui dizionari – ma il significato che le è stato attribuito non mi ha totalmente convinto.
Sul piano etimologico indica la paura di chi è diverso, ma questo concetto è già espresso dalla xenofobia, la paura dello straniero, di colui che ha una cultura e uno stile di vita diverso dal nostro.
Si potrebbe considerare l’eterofobia come l’opposto dell’omofobia, quindi come l’avversione nei confronti degli eterosessuali in quanto tali, ma ciò porterebbe ancora una volta a una discriminazione, piuttosto che a una vera e propria paura.
Cosa è l’eterofobia? E’ la paura degli eteronormativi, ovvero di coloro che non concepiscono e non tollerano le diverse identità sessuali e di genere, ed esprimono tale intolleranza con violenza verbale e fisica.
L’eterofobia è un’invenzione?
Dopo la strage di Orlando di certo non saranno gli etero ad aver paura di essere fucilati a tradimento durante una festa.
Alessia xx
(trovate qui una definizione più specifica dell’eterofobia secondo il mio parere)
mahrokh: (persiano) letteralmente “viso di luna”, un complimento usato principalmente per le donne, dove la luna rappresenta il più alto livello di bellezza